lunedì 23 giugno 2014

Questo avviene per colpa dell'ignoranza

Scade l'antitetanica a me e a mia madre, assieme, perché al tempo l'avevamo fatto assieme.
Io non la rifarò, questo è certo. Io sono infermiere, anche se attualmente disoccupato.
Lei lavora in fabbrica, e quando le ho detto che sarebbe andata da sola, ha piantato casino.
L'imputato principale qui è l'ignoranza, non mia madre né altre persone.
"Il medico del lavoro mi ha detto che devo farla."
"Una mia collega era in ritardo con il richiamo e lui l'ha sollecitata per la volta dopo a essere in regola con la vaccinazione"
Da qui in poi chiedo perdono per eventuali francesismi.
C'è questa malattia oggi in giro, c'è da tantissimo tempo ma resiste ancora; non è il tetano, è la "sottomissione al medico", meglio ancora se ha il viso paffuto e dimostra empatia.
Se è accondiscendente e ti da pure i giorni, allora diventa il miglior medico del mondo, anche se poi si dimostra un incompetente.
Vi siete mai domandati chi ha sconfitto il tetano nel mondo civilizzato? Dio? I vaccini? Berlusconi? la Thatcher?
Io ho la mia risposta: l'igiene.
Il germe del tetano non si trova in nessun oggetto appuntito o arrugginito ma è più probabile trovarlo in oggetti o terreni che sono stati a contatto con il letame. Proprio così, la MERDA di mucche e cavalli.
E, oltretutto, il bacillo del tetano non è pericoloso, ma è pericolosa la tossina che produce e che non viene prodotta in presenza di ossigeno. Quindi il processo è anaerobio.
Uniamo le due cose, letame e ambiente anaerobio e cosa otteniamo? Che basterebbe lavare abbondantemente la ferita e farla sanguinare, per azzerare praticamente il rischio di tetano. E non parlo della puntura di rosa o del chiodo arrugginito, certo a meno che voi non abbiate intinto entrambi nel letame, e in questo caso avreste dei problemi seri.
L'igiene, questa sconosciuta fino a 50 anni fa, dove la società era molto diversa, e si viveva con gli animali.
Citerò una legge, che per dovere di cronaca ho dovuto cercare, è del '63, un bel po' di tempo fa, ma ancora oggi è la legge cardine per la vaccinazione antitetanica.
La Legge 5 marzo 1963, n. 292 sulla vaccinazione antitetanica obbligatoria (G.U. 27 marzo 1963, n. 83) all'art. 1 rende obbligatoria la vaccinazione antitetanica per le seguenti categorie di lavoratori dei due sessi più esposti ai rischi dell'infezione tetanica:
· operai addetti alla manipolazione delle immondizie
· operai addetti alla fabbricazione della carta e dei cartoni
· lavoratori del legno
· metallurgici e metalmeccanici
· lavoratori agricoli
· pastori
· allevatori di bestiame
· stallieri
· fantini
· conciatori
· sorveglianti e addetti ai lavori di sistemazione e di preparazione delle piste negli ippodromi
· spazzini
· cantonieri
· stradini
· sterratori
· minatori
· fornaciai
· operai e manovali addetti all'edilizia
· operai e manovali delle ferrovie
· asfaltisti
· straccivendoli
· personale delle ferrovie elencato sotto la voce «personale dell'esercizio» (integrazione della legge sopra citata: D.M. 22 marzo 1975 - G.U. 29 marzo 1975, n. 85)
· marittimi e lavoratori portuali (integrazione della legge sopra citata: D.M. 16 settembre 1975 G.U. 22 ottobre 1975, n. 280). (7).
A parte che molti di questi sono praticamente estinti come lavori, qualcuno mi spiegherà prima o poi cosa c'entra la MERDA con gli operai metallurgici e metalmeccanici.
Ma posso capirlo, gli anni '60, culturalmente e sociologicamente sono molto più distanti da noi di quanto possa sembrare; non ammetto invece, e non lo ammetterò mai, che un paese civile abbia in vigore certi abomini legali.
Vaccino antitetanico = qualsiasi altro vaccino = business. Punto.
Il tetano è praticamente scomparso nella popolazione pediatrica, sia in quella immunizzata che non, ed è rara nell'età adulta. Igiene.
Il vaccino antitetanico contiene alluminio (tossico anche a bassi dosaggi) e mercurio (altamente tossico).
Il medico fanfarone che obbliga mia madre a farsi inoculare qualcosa per lei totalmente inutile, ecco qui apriamo una pagina diversa, perchè secondo me andrebbe radiato dall'ordine. Non vado oltre altrimenti qualche buonista potrebbe accusarmi di atrocità.
Ma non voglio fermarmi qui, perché l'argomento è molto più ampio, l'argomento "vaccini obbligatori" in età pediatrica è molto più vergognoso, e da l'idea della piccolezza mentale di questo paese.
Qui l'antitetanica credo si possa richiedere anche come singola vaccinazione, altrimenti è associata, la famosa esavalente, un bel carico di vaccini che quasi sicuramente non serviranno per tutta la vita.
"In Germania, ad esempio, solo l’80% dei bambini sono vaccinati, eppure non esiste alcun caso di tetano pediatrico da più di 30 anni". Interessante, la non vaccinazione non favorisce il tetano, e al contrario la vaccinazione non salva completamente dal tetano. I cavalli "superimmunizzati" da cui si ricava il vaccino, spesso muoiono di tetano.
Questo è un interessante articolo che ho trovato durante la mia ricerca: http://www.mednat.org/vaccini/facoltativi_veneto.htm
Ma torniamo a noi. E' stato osservato che maggiore è il numero dei richiami, minore è l’efficacia della risposta immunitaria, mentre aumentano gli effetti indesiderati.
Immaginate vostro figlio, come io provo ad immaginare il mio, con un sistema immunitario praticamente nullo, o molto scarso, come quello dei neonati, e il Sistema Sanitario Nazionale ci obbliga da genitori a fagli iniettare alluminio e mercurio, più e più volte addirittura. Non voglio nemmeno citare le altre cose che possono trovarsi dentro una dose di vaccino, e nemmeno porre dubbi sul fatto che questi generino a lungo andare malattie tra le più varie e fantasiose.
Chi ci dice che la casa produttrice dei vaccini non inoculi di proposito altre cose per sviluppare nel tempo mutazioni e/o nuove malattie?
Chi ci dice (e ci giura) che i poteri economici non trattino i nostri figli come cavie?
A entrambe le domande chiunque risponderà con la parola: "Nessuno".
Nonostante queste conclusioni, avvalorate da un’ampia letteratura scientifica che testimonia il parere concorde di molti studiosi di questo campo, il nostro Ministero della Salute obbliga la vaccinazione antitetanica a partire addirittura dal 2°-3° mese di vita. Ci si chiede allora quale senso possa avere una vaccinazione iniziata a questa età:
- Per le infezioni ombelicali da tetano dei neonati che da noi non esistono più?
- Per le tossinfezioni causate da ferite infettate da spore del tetano in un bambino che neppure cammina?
- Per la paura di una infezione che nel nostro Paese non colpisce neppure i bambini?
- Per il concetto dell’immunità di gregge e quindi per proteggere la comunità anche se il tetano non è una malattia trasmissibile?
No di certo, ma allora perché?
Per le solite pressioni economico/politiche dell’Industria Farmaceutica?
Ma se anche così fosse, significa che il nostro Ministero della Salute è sensibile a queste pressioni!

E vorrei concludere citando Timothy Leary, come ho detto anche a mia madre:

"Think for yourself, question authority". Mettete in discussione l'autorità dei politici corrotti e dei medici corrotti.
La gente deve informarsi, perché i mass media e il sistema sanitario sono solamente dalla parte delle grandi multinazionali del farmaco, gli stessi medici, come quello citato, o sono ignoranti, oppure sono falsi, dicono il falso.
Informarsi è il primo passo per non farsi inghiottire dal sistema, ed essere in grado di controbattere a chi si sente in una posizione di potere nei nostri confronti, e si sente in grado di ordinare "vaccina tuo figlio".
Impiccati, figlio di puttana. Rispondo solo a me stesso.
E se dovessi morire di tetano? (come qualcuno vorrebbe chiedermi).
Bene, vorrà dire che 1) avrò disimparato la mia igiene, 2) sarò morto per qualcosa che ho scelto io.
Non certamente per intossicazioni o tumori spuntati fuori da chissà dove, dato che non fumo, bevo pochissimo e tendo ad avere uno stile di vita sano.
In conclusione:
Mettete in discussione l'autorità.
Non vaccinate i vostri figli.
Non vaccinatevi.
Non ho paura a prendermi del pazzo, le teorie vengono prima ridicolizzate, poi osteggiate, poi accettate.
Siamo nella fase successiva alla ridicolizzazione, quasi a quella dell'accettazione.