venerdì 8 novembre 2013

Storia di una vicenda di cui nessuno ha parlato.

Gentile Direttore,
Mi presento: sono un infermiere della provincia di Pordenone, ho conseguito la laurea triennale lo scorso novembre.
Come Lei certamente saprà, lunedì 14 ottobre si è tenuta, presso il Palazzetto dello Sport di Pordenone, la preselezione del tanto atteso concorso istituito dal C.R.O. di Aviano, la cui scadenza di presentazione delle domande era il 4 marzo 2013.
Come riportato anche nel bando, che Le allego, il concorso prevedeva essenzialmente quattro fasi: la prima, quella di preselezione, a seguire, poi, una prova scritta, una pratica e per ultima una prova orale. Il concorso aveva l'obiettivo di selezionare 3 infermieri per l’Area Vasta Pordenonese, che comprende non solo il C.R.O. di Aviano, ma tutta l’ASS 6 Friuli Occidentale e l’Azienda Ospedaliera Santa Maria degli Angeli di Pordenone. Inoltre, l'istituzione di questo concorso avrebbe permesso loro di stilare una graduatoria, come riportato nel bando stesso, da utilizzarsi in caso di carenze di personale infermieristico; ciò vuol dire che, oltre ai primi tre infermieri vincitori del concorso, anche un numero imprecisato di altri infermieri sarebbe stato immediatamente disponibile per supplire alle eventuali carenze di organico.
I numeri di questo concorso possono impressionare a prima vista, ma non sono poi così enormi se rapportati a quelli raggiunti da altri concorsi indetti da altre aziende italiane.
- candidati esclusi per vari motivi: 8;
- candidati ammessi con riserva: 93;
- candidati ammessi: 1215.
Per poter essere ammessi al concorso bisognava versare la quota di iscrizione (10.33 €) attraverso un bollettino intestato al Tesoriere del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (PN). Che, poi, magari, qualche furbacchione viene a dire “non li ha avuti il C.R.O. quei soldi”.
Basta fare due semplici conti per calcolare il totale dei soldi raccolti, che si aggira attorno ai 13.000 euro, spicciolo più, spicciolo meno.
Fin qui, nulla di strano, è un comune concorso per infermieri, anzi, abbastanza scarso nel numero di partecipanti.
Nel bando è specificato che:
in caso di ricevimento di un numero di domande superiore a 300 si riserva la facoltà di effettuare una preselezione predisposta direttamente dall’ Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - Centro di Riferimento Oncologico di Aviano oppure con l’ausilio/collaborazione di Aziende o Enti specializzate in selezione/formazione del personale. [...] La preselezione, che non è prova concorsuale, consisterà nella risoluzione di un test basato su una serie di domande a risposta multipla sulle materie delle prove concorsuali e/o su materie di cultura generale. La preselezione potrà essere effettuata anche con procedura automatizzata che prevede direttamente l’utilizzo di supporti informatici. Le indicazioni e modalità sullo svolgimento della prova verranno comunicate ai candidati immediatamente prima della prova stessa. Saranno ammessi alla prova scritta (prima prova concorsuale) i candidati che avranno risposto correttamente ad almeno il 70% (settanta%) delle domande proposte e comunque nel limite dei primi 300 classificati. Saranno altresì ammessi tutti i candidati aventi il medesimo punteggio del 300 classificato.”
Questo permette di dare una scrematura iniziale, come è giusto che sia.
La preselezione, appunto, è stata fissata per lo scorso 14 ottobre: dei circa 1300 ammessi, si sono presentati in 562, compreso il sottoscritto. Il Palazzetto era gremito di infermieri provenienti da ogni parte d’Italia, giacché oggi come oggi, il lavoro si fatica a trovare, quindi si è costretti a cercare fortuna anche lontano da casa.
La prova di preselezione era composta in totale da 70 quesiti a risposta multipla.
Necessario, al fine di essere ammessi alla fase successiva, era l'ottenimento del 70% di risposte esatte, quindi 49 risposte corrette, massimo 21 errori.
E qui la cosa si fa interessante.
Le ho allegato la prova preselettiva, ho deciso di tenerla sebbene gli addetti alla sorveglianza alla fine passassero a ritirarle. Perché ritirarle poi, dico io? Darebbe modo agli infermieri di avere delle domande da cercarsi poi a casa, no? E si sa che queste cose poi rimangono fissate nella memoria, come il bambino che tocca il ferro da stiro una volta e poi non ci riprova più.
Di quei 70 quesiti, non dico molti, ma svariati erano simpatici, ma quantomeno assurdi, che poco o nulla avevano a che fare con la professione infermieristica vera e propria. Quindi mi sono detto “cavolo, non ti sei preparato abbastanza”, ma, poi, guardandomi attorno mi sono accorto di quante facce interdette ci fossero.
Non ho problemi a dire che ho tenuto il testo della prova, avevo l’enorme curiosità di andare a cercare le risposte e, soprattutto, di individuare gli ambiti da cui erano state tratte alcune domande; non solo, ma anche perché mi sono sentito preso in giro e, in generale, la vicenda mi ha parecchio disgustato.
Mi chiedo: chi ha creato questa preselezione? Ma soprattutto, dove sta la clinica? Perché qui è stato tralasciato completamente il vero lavoro infermieristico, quello fatto di ragionamento logico e clinico, dell’osservazione del paziente, del con-tatto col paziente. Niente di tutto ciò.
L’esito di questa preselezione, miracolosamente, ha già dato i tre infermieri vincitori del concorso.
Clamoroso, perché potrebbe essere l’esempio di un’ottimizzazione delle risorse come mai si era visto in Italia. Si abbattono i costi per sostenere altre tre prove e si finisce tutto in un solo giorno.
Ma che strano. Che gli altri 559 infermieri siano tutti degli incompetenti? Neolaureati freschi freschi e professionisti da parecchio tempo, tutti ignoranti?
Oppure, ipoteticamente, i corsi universitari sono degli specchietti per le allodole con il solo scopo di lucrare per poi non preparare le persone al mondo del lavoro?
Dopo questa storia, uno delle domande se le pone, anzi, se le deve porre per forza.
Certo, quei tre, fortunati e/o intelligenti loro, legalmente sono gli unici tre che hanno superato il 70%, ma ad un infermiere interessano per esempio le regole di casualità di David Marx o l’<<accountability>>?? Certo che no.
Io, in tutta sincerità, le ho lette la prima volta in vita mia proprio quel giorno.
In tre anni di corso infermieristico ci insegnano le diagnosi infermieristiche come il Padre Nostro, ci insegnano a riconoscere i segni e i sintomi sul paziente, a fare prevenzione, perché E’ il vero senso dell’essere infermiere, e poi si arriva ad una preselezione e non c’è nulla di tutto ciò?
A questo punto mi chiedo anche: che infermieri vogliono? Quelli che sanno la legislatura a memoria? Quelli che sanno destreggiarsi anche tra le competenze mediche? Si sta forse cercando di far rientrare nelle competenze infermieristiche anche qualcosina di medico, per permettere a qualcuno di condividere la colpa in caso di errore?
Come disse un personaggio famoso della politica italiana: “A pensare male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca”.
E stia pur certo, Direttore, che di quei 562, molti staranno pensando che in fondo può essersi trattato di una farsa, no? Pensare, non è ancora reato.
Possono pensare a come funzionavano le cose un tempo, al clientelismo (che a dire la verità secondo il sottoscritto non è mai del tutto scomparso, anche in ambito sanitario)?
Possono pensare che, visto come si stanno mettendo le cose in questo paese, la falsa democrazia possa intaccare come un tumore qualsiasi strato della società?
Che la politica sia scesa in campo in ambito sanitario oppure che la sanità abbia fato la stessa cosa in politica?
Ripeto, pensare, non è ancora reato.
Ci vuole coraggio a far spostare le persone dalle città più svariate di Italia, far pagare un treno o un aereo, far pagare un pernottamento, per poi sbattere loro in faccia un esame di quel tipo e rispedirle indietro. Magari, persone con famiglia e con un solo stipendio.
Ci vuole proprio un bel coraggio.
Anche a me piace girovagare e leggere un po’ le opinioni delle persone, e, tra le cose peggiori che ho letto, c’è stato un certo personaggio che accusava una categoria, quella infermieristica, di non essere composta da gente laureata, che questo è il risultato di certe pseudo facoltà create apposta per coprire alcuni lavori che altrimenti nessuno voleva fare. Di ossigeno non ce n’è più poi così tanto, se poi lo si spreca per dire certe cose...
Questa è la considerazione della “classe” infermieristica? Un ruolo sottopagato e sottostimato, rispetto a quanto succede, invece, in altri Paesi Europei e non solo.
Ma soprattutto, vale davvero la pena essere infermieri in Italia? E questa è una domanda che mi sto ponendo da un bel po’ di tempo.
So che il NURSIND si è già mosso a tal proposito, e, quindi avremo delle novità, ma quello che davvero più mi dispiace è il poco interesse mediatico che ha suscitato la vicenda, in una regione e in un paese, dove c'è carenza di organico infermieristico la quale si ripercuote, inevitabilmente, sui pazienti, sui nostri genitori, sui nostri nonni, fratelli e figli.
E cosa dire di quegli infermieri che, pur di non causare disagio all’azienda e agli utenti, sono disponibili a fare doppi turni, a coprire malattie, maternità di colleghi, e quant’altro?
Ah già, dimenticavo, qui in Italia scarseggiano gli infermieri, ma possiamo permetterci stipendi da manager a primari pregiati e creare voragini nei bilanci di taluni ospedali.
Qui in Italia, la gente guadagna sempre meno, e sempre meno guadagnerà, per ingrassare i soliti noti.
Vorrei che per una volta non si venisse in televisione a sbandierare solo gli accadimenti positivi, quanto è stato fatto di buono, eccetera eccetera, perché,  questo, ricollegandomi a prima, è il metodo tipicamente politico per evidenziare i successi, o presunti tali, e nascondere i fallimenti.
Il C.R.O., lo dice il nome stesso, è un riferimento. Si dimostri tale, non solo a livello oncologico, ma anche a livello etico e morale.

Tanti saluti a Lei e alla redazione.

martedì 28 maggio 2013

Non vaccinate i vostri figli. 
Diffidate dei medicinali facili. 
Diffidate della medicina tradizionale. 
Se potete, coltivate ortaggi in autonomia, createvi un orto. Pomodori, verze, radicchio. 
Se potete, allevate autonomamente degli animali, non servono mucche o buoi, bastano polli e galline. 
Autosostentatevi. 
Il cibo è manomesso, abbiate la cura di crescervelo da solo, e sapere cosa ci mettete per produrlo.
Guardate il meno possibile la televisione. 
Diffidate di qualsiasi mezzo di informazione. 
Non fatevi ingannare da epiteti inflazionati, come "comunista", "liberale", "democratico". Sono parole vuote, senza alcun senso, l'obbiettivo della Cina e degli Stati uniti è lo stesso. 
Diffidate dei potenti, dei governanti, dei politici, degli avvocati, dei giudici. 
Abbiate la forza e la passione di conoscere i vostri vicini di casa. 
Se potete create delle "microcomunità" indipendenti o quasi. 
Le menti che non si sono ancora spente, sapranno come fare. 
Diffidate di ciò che stanno usando per controllarvi, degli status symbol, creati per uniformarvi tutti. 
Diffidate dei miti che vi vengono posti sotto gli occhi continuamente, uomini e donne belli ricchi e famosi, splendenti di quella luce incredibile e così inarrivabili per noi comuni mortali. 
Sono creati apposta. 
La crisi non esiste, o meglio, esiste nella misura in cui vogliono far credere alla gente. 
Vi chiederete: "Ma chi?" 
Le logge, gli oscuri burattinai del mondo moderno. 
Hanno creato con le loro mani tutto ciò, hanno plasmato il loro progetto subdolo. 
L'obbiettivo è a distruzione della classe media, lo inseguiranno con ogni metodo e in ogni modo. 
Vogliono la distruzione delle famiglie, vogliono spezzare i legami, rendere ogni singola persona un organismo isolato, che lavora 20 ore al giorno per un pugno di soldi. 
I soldi. Un foglio di carta che vale forse 10 centesimi, a cui è stato assegnato un valore fino a 500 euro. 
I soldi. Dei debiti che ci passiamo di mano in mano. 
Se io pago l'idraulico, lui mi ha riparato il rubinetto, e io lo pago. Con un mio debito verso lo stato. 
vogliono che ogni persone sia un organismo completamente controllato, in mano loro. 
Un automa. 
Uomini e donne sono bombardati continuamente da messaggi falsi, indegni, brutali, che minano le loro coscienze, che minano la loro sanità mentale. 

Questo è il mio piccolo dono per chi ha ancora un luce negli occhi e nella mente. 
Per chi non è ancora stato comprato, o non si è ancora arreso incondizionatamente. 
I tempi che ci stiamo preparando a vivere saranno tempi duri. 
La crisi vista finora... Non è stato altro che il preludio. 

Tutto ciò non è molto, ne sono a conoscenza, ma spero comunque che sarà in grado di attecchire come germoglio di loto nelle vostre menti.